Settimana Granda di Grado 2016

PROGRAMMA “SETTIMANA GRANDA” Da Giovedì 30 Giugno a Sabato 2 Luglio.

Grado e il Perdòn La prima domenica di luglio la comunità di Grado si reca in processione votiva all’antico santuario lagunare in onore della Madonna, cui è sempre stata devota, per sciogliere un voto per la liberazione da una non meglio definita “pestilenza” risalente pare al 2 luglio 1237: i Gradesi chiama- vano questa festa “La Visita di Santa Elisabetta” dalla ricorrenza celebrata in quel giorno. Con la caduta della Serenissima nel 1797 il “Perdòn di Barbana”, svuotato dei suoi significati politici e militari, trasferì molto probabilmente sia il nome sia l’aspetto esteriore di magnificenza alla processione più modesta con la statua di Maria, che fu portata alla prima domenica di luglio, generando la lunga vigilia di preparazione e la tradizione del “sabo grando”. Il voto fu poi rinnovato nel corso dell’Ottocento in seguito alle frequenti epidemie di colera, che colpirono duramente la misera popolazione; secondo la tradizione locale, esso si svolse dal Basso Medioevo senza soluzione di continuità, con una sospensione documentata della processione solo durante la prima guerra mondiale, quando il voto non potè essere sciolto a Barbana. Perciò la comunità civile di Grado, memore senza dubbio dei fasti della Repubblica di Venezia e della sua politica tollerante nei confronti delle città fedeli, perpetua questo atto di fede, recandosi con la propria statua della Vergine a Barbana, per incontrare quella della Madonna là venerata, rappresentando, secondo una narrazione creata dalla fantasiosa cultura popolare, l’episodio della Visitazione. All’inizio del secolo scorso la comunità si preparava all’evento con canti e preghiere, mentre al rientro della processione esplodeva la festa collet- tiva, che ricordava i tempi della Serenissima e il tripudio della festa pri- maverile della Pasqua Rosata, che si celebrava nei giorni della Pentecoste con la processione della reliquia di San Pietro alessandrino, custodita nel tesoro del Duomo.

Prof. Matteo Marchesan

 

 

 

 

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