Schlopeto manesco del XIV sec.

Iconografia tratta dal manoscritto di strategia militare del 1400 “Belli fortis” di Konrad Kyeser

Fonti inerenti alle prime artiglierie a fuoco ci pervengono di per certo già dal primo ventennio del ‘300, se non ancor prima per la polvere da sparo; essa infatti, è una miscela costituita prevalentemente da zolfo, carbone e nitrato di potassio (o salnitro), ingredienti ben conosciuti nell’antichità, tranne l’ultimo, citato in Europa da Alberto Magno e Ruggero Bacone solo nel 1250 .

Nel suo libro “De Secretis Operibus Artis et Naturae” del 1248, Bacone scrisse la formula della polvere da sparo sotto forma di anagramma, mentre nell’ “Opus Majus” del 1268, ne descrisse l’uso per realizzare piccoli giocattoli per bambini.In un libro composto prima di morire nel 1280, Alberto Magno descrisse invece una ricetta per una polvere usata per creare “fochi volanti” .

Miscele incendiarie contenenti salnitro sembra apparvero però in Cina, menzionate in un’opera del 1044, il “Wu Ching Tsung Yao” , ma queste non rappresentavano ancora la formula finita per la polvere da sparo.

Ma dall’Oriente come fece ad arrivare in continente Europeo questo composto?

Forme di schioppetti o schlopeti della seconda metà del ‘300. Reperti conservati presso l’ Historiches museum of Berna.

 

Secondo le ipotesi più plausibili, la conoscenza del salnitro e dei suoi derivati scoperti in Cina nel corso del 11 ° secolo, passò agli arabi e quindi in Europa, dove gli esplosivi al salnitro vennero conosciuti tra il 1225 e il 1250. Non bisogna però dimenticare il legame spagnolo, in quanto ci rivela essere forse il più importante anello della catena: la Spagna per molto tempo rimase infatti sotto il dominio dei principati arabi, noti per la loro brillantezza intellettuale, l’innovazione e la tolleranza. Bacone tenne importanti legami con studiosi spagnoli, e in Andalusia, zolfo e salnitro naturale si trovavano in abbondanza, il che potrebbe farci propendere al pensiero che egli ne apprese i segreti stessi da costoro.

Da questo scoperta all’invenzione delle armi da fuoco, il tratto fu poi breve, quando si giunse probabilmente per maniera accidentale, alla scoperta, condotta da alcuni monaci, che la miscela ottenuta, se incanalata in un tubo era in grado di avere una potenza devastante in grado di proiettare oggetti in avanti.

La verità forse non potrà mai essere conosciuta, altrimenti solo fino a quando tutti i codici di Bacone saranno decifrati, o nuove prove verranno alla luce sotto forma di armi databili e documenti.

CARATTERISTICHE

Materiale: Bocca da Fuoco – Acciaio C40 lavorato su tornio e trattato termicamente
Teniere in Noce europeo
Ferratura a caldo lamiera 1.5 mm spessore
Misure: Bocca da fuoco l. 170 mm x diam. 50 mm. Calibro 30
Lunghezza teniere 800 mm.
Data di realizzazione: Marzo 2011
Fonte storica: Reperto conservato a Historiches Museum of Berna.

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